
In questi giorni si parla molto di Wanna, la docuserie di Alessandro Garramone scritta con Davide Bandiera per la regia di Nicola Prosatore che ha debuttato su Netflix il 21 settembre.
La serie dedicata a Wanna Marchi, personaggio incontrovertibile e subito riconoscibile, offre spunti interessanti e molto attuali sul potere della persuasione.
In un nostro articolo di alcuni mesi fa avevamo già trattato questo tema, parlando in maniera approfondita delle leve della persuasione (leggi l’articolo).
Oggi riprendiamo questa tematica utilizzando l’esempio di questa serie Netflix per una riflessione ancora più attuale, aiutandoci tirando in ballo quella che senza dubbi è stata la Regina delle televendite.
Italia, anni ’80. Debutta sullo schermo quella che diventerà negli anni successivi la Regina delle televendite: Wanna Marchi. La sua immagine e i suoi prodotti impazzano, rendendola ricchissima e famosa, insieme al suo unico e vero braccio destro, la figlia Stefania.
Questa strepitosa macchina da soldi si sarebbe poi rivelata essere altro: una truffa clamorosa, realizzata grazie a una complice insospettabile, la televisione.
Probabilmente agli inizi della sua carriera, tra gli obiettivi di Wanna Marchi, non vi era quello di diventare famosa per le televendite ma, scoperto di essere un’abile catalizzatrice e affascinata dal mondo della tv commerciale, si impone di diventare la Migliore. E in qualche modo ci riesce!
Amica della casalinghe con toni estremamente sinceri, inizia dispensando consigli su come riprendere a prendersi cura di se’ dopo essersi trascurate nel focolaio casalingo.
Ma dal successo arriva la clamorosa caduta di inizio anni ‘90, quando “l’impero Wanna Marchi” si sgretola e la scaraventa sul lastrico insieme alla figlia. Un disastro che scatena nelle due la voglia di riscatto.
Dopo avere venduto l’illusione della forma fisica perfetta, passeranno a commercializzare l’unica cosa che nessuno aveva mai pensato di vendere: la fortuna.
Creme dimagranti e antirughe lasciano così il posto ad amuleti e numeri benedetti venduti insieme al Maestro di vita Do Nascimento.
Ora la domanda è: come ha fatto? E la risposta la troviamo solo nella sua bravura di attrarre e giocare con le leve della persuasione.
Si stima che il 95% delle scelte che prendiamo sono influenzate da fattori esterni. Queste scelte avvengono a livello inconscio. Questo significa che in qualche modo veniamo persuasi a fare determinate cose.
Ma chi ci persuade e come avviene questa persuasione? Il neuromarketing, branca che misura i processi impliciti ed inconsci che guidano le decisioni e gli atteggiamenti dei consumatori, ci aiuta a comprendere bene questi meccanismi (scopri di più).
La serie Netflix restituisce uno spaccato molto particolare e puntuale di una certa Italia che è passata in modo traumatico dagli anni Ottanta dell’edonismo, del soldo facile e della compulsione all’acquisto ai Novanta dello smarrimento, della fragilità, della ricerca di una protezione immediata e insensata.
Wanna Marchi si è inserita in quel trauma, intuendo i bisogni degli spettatori e plasmandoli sulla sua persona, perché in fondo erano anche i suoi: vendeva la promessa di diventare belli, ricchi e famosi, quella stessa promessa che forse non è mai riuscita a vendere a se stessa.
Questa televenditrice fenomenale, colei che cavalcando il trend delle tv private degli anni Ottanta fondò un impero facendo la guerra al lardo e sostanzialmente insultando le stesse persone che poi da lei dovevano comprare (e compravano).
Firmò una delle pagine più preoccupanti della giustizia italiana venendo condannata, assieme all’immancabile figlia Stefania Nobile, per aver allestito un sistema di ricatti e strozzinaggio senza pari. Questo bianco-nero convivono in questo racconto e soprattutto vengono unificati dalla magia magnetica di Marchi, che nella vita ha sostanzialmente sempre venduto se stessa.
“Marchi a un certo punto si riteneva così brava a vendere qualsiasi cosa”- dice uno dei tanti testimoni- “che a un certo punto si convinse di poter vendere il nulla”.
Ma soprattutto di poter persuadere gli altri, anche in malo modo.
In occasione del lancio della nuova serie su Wanna Marchi, i social si sono riempiti con video promozionali anni ‘90 che vedono il vecchio baffo Roberto Da Crema promuovere un prodotto “terrificante”.
Nel video si invita a non chiamare il numero verde 800 959 101. Una grande trovata visto e considerato che in molti è nata la curiosità di chiamare (è inutile dire il contrario).
L’ennesimo esempio (in maniera simile a quanto fatto per The Batman da casa Warner Bros) di campagna promozionale d’impatto che non si limita al semplice contenuto ma offre una vera e propria esperienza lato utente.
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